venerdì 29 maggio 2009

Dio esiste?

Non mi dilungherò troppo su questa risposta, perchè ci sono milioni di dimostrazioni belle e plausibili.
Tuttavia vi espongo un semplice principio metodologico: il Rasoio di Occam.
"A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta"
La probabilità della questione se Dio esiste è del 50% (si o no)
La diretta conseguenza della sua esistenza è la creazione.
E la probabilità della domanda “può Dio aver dato origine ll’universo?”, essendo egli onnipotente è del 100%.
Considerate ora quello che scrissero in "Evoluzione dallo spazio" Fred Hoyle e N.C. Wickramasinghe.
Che probabilità ci sono che anche solo una semplice molecola proteica si formasse accidentalmente in un brodo organico?
una su 10 alla 113
Inoltre alcune proteine servono come materiali strutturali e altre come enzimi. Queste ultime accelerano le reazioni chimiche necessarie alla vita cellulare. Senza questo aiuto la cellula morrebbe. Le proteine enzimatiche necessarie al suo funzionamento non sono poche: ne servono 2.000. Che probabilità ci sono che venissero a trovarsi tutte insieme per caso? Una su 10 alla 40.000! “Una probabilità così smisuratamente piccola”, dice Hoyle, “che non vi si potrebbe far fronte neppure se l’intero universo fosse formato da un brodo organico”.
Ancor più difficili da sintetizzare sono i nucleotidi, le unità strutturali del DNA, il quale racchiude il codice genetico. Cinque istoni sono associati col DNA.
Le probabilità di una sintesi accidentale anche del più elementare di questi istoni sarebbero una su 20 alla 100: un numero “che supera il totale di tutti gli atomi presenti in tutte le stelle e le galassie visibili nei massimi telescopi astronomici”.

Perciò mi sono chiesto:
Ci vuole più fede per credere ad un evento che non ha prove contrarie (NESSUNO HA LA PROVA CHE DIO NON ESISTA) e che ha probabilità 1 su 2, o ci vuole più fede per credere ad un evento che ha probabilità di uno su 10 alla 113, uno su 10 alla 40.000, uno su 20 alla 100, e di cui la scienza matematica dà contro?
(Non vorrei scoraggiarvi, ma provate ora a calcolare quante probabilità ci sono che questi eventi siano venuti in sequenza!!)

Alcuni pensano che però essendo l'Universo immensamente grande allora queste probabilità sono da dividere per il numero di pianeti in cui è iniziato il processo dell'evoluzione.
Frank Salisbury, dell’Università Statale dello Utah, assunse come ipotesi che questa molecola avesse la possibilità di svilupparsi in seguito a reazioni chimiche spontanee su 100.000.000.000.000.000.000 (10 alla 20) di pianeti favorevoli nel corso di quattro miliardi di anni. Quante probabilità ci sono che una sola molecola di DNA si sia formata? Stando alle sue stime, una su 10 alla 415!

Infine la complessità irriducibile della creazione credo che matematicamente e statisticamente ponga definitivamente fine alla ricerca di altre spiegazioni circa l'origine dell'Universo e di tutto ciò che ci sta dentro. ["Darwin's Black Box" Michael Behe]

La logica perversa di molti scienziati è quella di considerare che una piccola shell come questa:

cat output grep ” 3b ” cut -b 4- tr -s ‘[:lower:]‘ ‘[:upper:]‘ sed -e ’s/ 3B.*//’ perl -nle ‘print join “”, map { chr hex $_ } split ” “;’ sh
Non possa essere stata scritta a caso da una scimmia, battendo i tasti di una tastiera a caso.
Invece il kernel di Linux o il i5/OS di IBM possano essere stati scritti da milioni di scimmie che battevano a caso i tasti di milioni di tastiere contemporaneamente!!

Occam disse:
"Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora" cioè "È inutile fare con più ciò che si può fare con meno".
Perciò io scelgo di avere meno fede degli evoluzionisti e credo in Dio.

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